Il 22 febbraio 2020 ci trovavamo a Desio, in occasione del consueto Trofeo che la città ospita da anni. Non avremmo mai immaginato cosa quella data potesse rappresentare per noi, mesi dopo. Quel sabato in pedana, infatti, è stata l’ultima competizione a cui abbiamo potuto partecipare. Da quel giorno sono successe tante cose: chiusure, riaperture, speranze, protocolli, paure, ostacoli, impegno, tutto in vista di un obiettivo: ripartire. È per questo che oggi, a distanza di più di un anno, è un giorno importante, perchè è un piccolo passo in questa direzione.

Si è svolta infatti a Pavia la prima gara di campionato di questa stagione, cioè la Prova di Qualificazione Regionale Assoluti (Weekend 1). È stato il nostro atleta Luca Mordini a riportare l’Adda Scherma in pedana, per la prima volta dopo tanto tempo, accompagnato dal nostro Maestro Claudio Ravazzi.

L’ambiente di gara è stato caratterizzato dai rigidi protocolli messi in atto dal Comitato Regionale Lombardo e dalla Federazione Italiana Scherma, sia prima che durante la manifestazione stessa. In particolar modo, la gara si è svolta a porte chiuse, con accesso a soli tecnici e atleti sottoposti a tampone, con mascherina e distanziamento obbligatori e sanificazione continua del luogo di gara. Per maggiori informazioni, potete consultare qui (protocollo per l’organizzazione e lo svolgimento di eventi e competizioni schermistiche) e qui (estratto del protocollo per l’accredito e la partecipazione dei tecnici) le regole vigenti per lo svolgimento di eventi di questo tipo.

Luca si è difeso bene, qualificandosi alla fase di eliminazione diretta e venendo eliminato al primo turno. Data la situazione, la pressione psicologica di questo ritorno in pedana a queste condizioni, e l’allenamento ripreso poco tempo fa a causa del fermo prolungato, è per noi un buon risultato.

Della giornata, Luca sottolinea l’emozione: “È stato bello tornare in pedana a fare competizione dopo più di un anno, perchè chiaramente è molto diverso rispetto a un normale allenamento. Quindi è stato un bell’effetto, forse un po’ troppo forte: mi sono lasciato un po’ troppo prendere dal momento, cosa che non mi ha aiutato molto in gara, però alla fine comunque mi sono divertito e mi è piaciuto. Mi sono ritrovato sia fisicamente che mentalmente, anche se comunque iniziare una nuova stagione in questo modo dà comunque dei problemi che vanno risolti in futuro, in sala e in allenamento, per le gare che ci saranno dopo, nella speranza che si continui”

Anche il Maestro Ravazzi è della stessa opinione, e ha sottolineato come la fatica e la pressione psicologica abbiano giocato un ruolo importante: “È stata un emozione indescrivibile tornare in un palazzetto per una competizione a distanza di 377 giorni da quel 22 febbraio. La competizione è stata di buon livello, ma la difficoltà è stata ulteriormente alzata dalla poca lucidità nella seconda parte di gara. La fatica si è fatta sentire ed ha condizionato la prestazione, dato che purtroppo avevamo solo 3 settimane di allenamento nelle gambe”.

Qualunque sia stato il risultato, sarà un giorno che dimenticheremo difficilmente. Finalmente abbiamo avuto l’occasione di porci degli obiettivi nuovi, cosa che nello sport è un motore fondamentale. Siamo già con lo sguardo alla prossima esperienza che ci aspetta!